<p>Realizzata in occasione dei settant&rsquo;anni dalla deflagrazione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki, proseguir&agrave; fino a domenica 2 agosto la mostra &ldquo;Giappone Anno Zero. L&rsquo;impatto della bomba atomica sull&rsquo;immaginario nipponico&rdquo;, realizzata dall&#39;Associazione Culturale Tanuki. Un percorso espositivo che illustra il tragico evento spiegandone il momento storico e le sue conseguenze sulla popolazione, per poi andare ad approfondire in particolar modo l&rsquo;influenza sia visiva che letterario&shy;narrativa avuta sui manga e sugli anime (fumetti e animazione giapponese), dimostrandone la potenza espressiva: esempi come &ldquo;Gen di Hiroshima&rdquo; di Keiji Nakazawa, &ldquo;Akira&rdquo; di Katsuhiro Otomo o &ldquo;Hokuto no Ken&rdquo; (&ldquo;Ken il Guerriero&rdquo;) di Buronson e Hara. L&#39;occasione per affrontare uno dei casi pi&ugrave; eclatanti di ricezione e reinterpretazione della Storia da parte di due forme artistiche spesso denigrate come &ldquo;popolari&rdquo;, che hanno al contrario fortemente determinato l&rsquo;immaginario elaborato a partire dal tragico avvenimento in Giappone e fuori del Giappone. Un tema che i giapponesi vivono come una ferita ancora aperta, uno shock collettivo in parte rivissuto in occasione del recente tsunami e dell&rsquo;incidente occorso alla centrale nucleare di Fukushima nel marzo 2011, che ha alimentato ancor di pi&ugrave; l&rsquo;immaginario post&shy;atomico nell&rsquo;arte contemporanea nipponica e ha sottolineato l&rsquo;&ldquo;atipicit&agrave;&rdquo; della Storia del Giappone nel Novecento. Di diverse tipologie il materiale esposto (manga, gadgettistica, rodovetri originali, con esemplari della collezione privata di Simone Caradonna, collezionista svizzero proprietario di una delle maggiori raccolte di oggetti legati agli anime e ai manga. In vendita al bookshop il catalogo della mostra, con un saggio di Marco Pellitteri, sociologo dei media e dei processi culturali, JSPS Research Fellow presso l&#39;Universit&agrave; di Kobe.</p>

Giappone Anno Zero

A settant’anni dalla deflagrazione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki

Dal 06 giugno al 02 agosto 2015

Realizzata in occasione dei settant’anni dalla deflagrazione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki, proseguirà fino a domenica 2 agosto la mostra “Giappone Anno Zero. L’impatto della bomba atomica sull’immaginario nipponico”, realizzata dall'Associazione Culturale Tanuki. Un percorso espositivo che illustra il tragico evento spiegandone il momento storico e le sue conseguenze sulla popolazione, per poi andare ad approfondire in particolar modo l’influenza sia visiva che letterario­narrativa avuta sui manga e sugli anime (fumetti e animazione giapponese), dimostrandone la potenza espressiva: esempi come “Gen di Hiroshima” di Keiji Nakazawa, “Akira” di Katsuhiro Otomo o “Hokuto no Ken” (“Ken il Guerriero”) di Buronson e Hara. L'occasione per affrontare uno dei casi più eclatanti di ricezione e reinterpretazione della Storia da parte di due forme artistiche spesso denigrate come “popolari”, che hanno al contrario fortemente determinato l’immaginario elaborato a partire dal tragico avvenimento in Giappone e fuori del Giappone. Un tema che i giapponesi vivono come una ferita ancora aperta, uno shock collettivo in parte rivissuto in occasione del recente tsunami e dell’incidente occorso alla centrale nucleare di Fukushima nel marzo 2011, che ha alimentato ancor di più l’immaginario post­atomico nell’arte contemporanea nipponica e ha sottolineato l’“atipicità” della Storia del Giappone nel Novecento. Di diverse tipologie il materiale esposto (manga, gadgettistica, rodovetri originali, con esemplari della collezione privata di Simone Caradonna, collezionista svizzero proprietario di una delle maggiori raccolte di oggetti legati agli anime e ai manga. In vendita al bookshop il catalogo della mostra, con un saggio di Marco Pellitteri, sociologo dei media e dei processi culturali, JSPS Research Fellow presso l'Università di Kobe.

Realizzata in occasione dei settant’anni dalla deflagrazione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki, proseguirà fino a domenica 2 agosto la mostra “Giappone Anno Zero. L’impatto della bomba atomica sull’immaginario nipponico”, realizzata dall'Associazione Culturale Tanuki. Un percorso espositivo che illustra il tragico evento spiegandone il momento storico e le sue conseguenze sulla popolazione, per poi andare ad approfondire in particolar modo l’influenza sia visiva che letterario­narrativa avuta sui manga e sugli anime (fumetti e animazione giapponese), dimostrandone la potenza espressiva: esempi come “Gen di Hiroshima” di Keiji Nakazawa, “Akira” di Katsuhiro Otomo o “Hokuto no Ken” (“Ken il Guerriero”) di Buronson e Hara. L'occasione per affrontare uno dei casi più eclatanti di ricezione e reinterpretazione della Storia da parte di due forme artistiche spesso denigrate come “popolari”, che hanno al contrario fortemente determinato l’immaginario elaborato a partire dal tragico avvenimento in Giappone e fuori del Giappone. Un tema che i giapponesi vivono come una ferita ancora aperta, uno shock collettivo in parte rivissuto in occasione del recente tsunami e dell’incidente occorso alla centrale nucleare di Fukushima nel marzo 2011, che ha alimentato ancor di più l’immaginario post­atomico nell’arte contemporanea nipponica e ha sottolineato l’“atipicità” della Storia del Giappone nel Novecento.

Di diverse tipologie il materiale esposto (manga, gadgettistica, rodovetri originali, con esemplari della collezione privata di Simone Caradonna, collezionista svizzero proprietario di una delle maggiori raccolte di oggetti legati agli anime e ai manga. In vendita al bookshop il catalogo della mostra, con un saggio di Marco Pellitteri, sociologo dei media e dei processi culturali, JSPS Research Fellow presso l'Università di Kobe.

ingresso libero