<p>Il disegnatore<strong> Cassio Morosetti</strong> inizia la sua carriera di vignettista quasi per caso, dopo avere trascorso sette anni in Africa come militare, di cui quattro di prigionia. Ritornato in Italia e trasferitosi a Milano, lavora per alcuni anni alla stazione di meteorologia di Linate, poi scopre la vocazione al disegno umoristico, esordendo con alcune vignette pubblicate dalla &quot;Settimana Enigmistica&quot;. Pubblica sul &quot;Candido&quot; di Guareschi e su &quot;Il Travaso&quot; di Guasta. Negli anni Cinquanta collabora anche con il &quot;Corriere dei Piccoli&quot; con un suo personaggio, lo sceriffo Botticella, in brevi avventure con testo in rima. Diventato un <strong>vignettista affermato</strong>, Morosetti si convince della necessit&agrave; di un&#39;<strong>agenzia</strong> che rappresenti gli umoristi italiani. D&agrave; vita cos&igrave; alla <strong>Disegnatori Riuniti</strong>, che opera con successo per oltre cinquant&rsquo;anni, rappresentando tanti validi artisti. La Disegnatori Riuniti nasce negli anni del <strong>boom</strong> anche per le vignette umoristiche. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta non c&rsquo;&egrave; infatti testata, che si tratti di un quotidiano, un settimanale, un mensile, di cultura, di informazione o di intrattenimento, che non dedichi uno spazio alle vignette. &Egrave; un tipo di comicit&agrave; comprensibile a tutti perch&eacute; spesso imperniata sulla quotidianit&agrave;: il capo ufficio insopportabile, la suocera onnipresente, i bisticci tra moglie e marito sono temi ricorrenti, anche se non mancano digressioni in epoche passate o situazioni decisamente meno comuni, come le innumerevoli vignette dedicate ai naufraghi. Si tratta di uno stile di disegno umoristico italiano che ha saputo raccontare, con il sorriso sulle labbra, i molteplici aspetti dell&rsquo;umano vivere. Non c&rsquo;&egrave; vena polemica o mancanza di rispetto; la forza di questo stile risiede nella capacit&agrave; di trovare il lato divertente delle cose, offrendoci di vederle da un&rsquo;angolazione differente. Dalla &quot;Settimana Enigmistica&quot; a &quot;Topolino&quot;, da &quot;Epoca&quot; a &quot;Grazia&quot;, dai &quot;Gialli Mondadori&quot; a &quot;Famiglia Cristiana&quot;, la <strong>vignetta umoristica</strong> per decenni si impone come una <strong>presenza costante</strong> nel mondo dell&rsquo;editoria. Dagli anni Ottanta gli spazi per l&rsquo;umorismo disegnato iniziano a ridursi, complice il sempre maggiore interesse per la televisione e, in seguito, per le nuove tecnologie. L&rsquo;umorismo &ldquo;di costume&rdquo;, da non confondere con quello satirico (anche se diversi autori si sono espressi nelle due forme), resiste ancora saldamente solo nelle riviste enigmistiche, mentre in ogni altro tipo di pubblicazione &egrave; ormai praticamente scomparso, la cara vecchia vignetta umoristica dimenticata. Tra gli artisti che hanno fatto parte dell&rsquo;agenzia alcuni hanno dedicato tutta la vita al disegno umoristico, altri sono passati ad altri campi dell&rsquo;espressione artistica come il fumetto, altri ancora hanno intrapreso altre strade, mettendo comunque a frutto le proprie doti creative. Qualcuno ha disegnato per una vita, magari di notte, mantenendo nel contempo un altro lavoro che garantisse uno stipendio sicuro. Qualcun altro ha abbandonato una promettente carriera per dedicarsi al disegno umoristico. Vite diverse, storie e percorsi diversi, con in comune una grande inclinazione all&rsquo;umorismo e la necessit&agrave; di esprimersi con il disegno. Storie che verranno raccontate all&rsquo;interno della mostra &ldquo;Scusate se rido!&rdquo;, con l&rsquo;esposizione delle <strong>pi&ugrave; belle vignette originali</strong> degli artisti della Disegnatori Riuniti, accompagnati da brevi<strong> note biografiche</strong>. In mostra troveranno spazio le opere di Cassio Morosetti, Gino Barberis, Roberto Casale, Mario Bortolato, Antonio Botter, Adriano Carnevali, Giuseppe Coco, Cesare Bruni, Franco Castellano, Giuseppe Moccia, Ernesto Cattoni, Giorgio Cavallo, Danilo Aquisti, Rino D&rsquo;Anna, Francesco Putzolu, Guido De Maria, Adriano di Pasquale, Vittorio Galetto, Delfino Galetto, Vittorio Grimandi, Gianni Isidori, Alfredo Malagola, Umberto Mannu, Marzio Lucchesi, Gaspare Morgione, Bruno Prosdocimi, Sergio Toppi, Vittorio Vighi, Giuseppe Zatta. Un omaggio ad artisti che hanno lasciato la loro impronta nel mezzo secolo della rinascita italiana e... cinque minuti d&#39;intervallo dallo stress della vita quotidiana. La mostra &egrave; realizzata grazie al prezioso impegno di Francesco Botter e Cristoforo Moretti. <strong>Inaugurazione ufficiale sabato 17 giugno alle ore 16:30 alla presenza degli autori che facevano parte dell&rsquo;agenzia.</strong></p>

Scusate se rido!

I Disegnatori Riuniti di Cassio Morosetti

Dal 17 giugno al 30 luglio 2017

Il disegnatore Cassio Morosetti inizia la sua carriera di vignettista quasi per caso, dopo avere trascorso sette anni in Africa come militare, di cui quattro di prigionia. Ritornato in Italia e trasferitosi a Milano, lavora per alcuni anni alla stazione di meteorologia di Linate, poi scopre la vocazione al disegno umoristico, esordendo con alcune vignette pubblicate dalla "Settimana Enigmistica". Pubblica sul "Candido" di Guareschi e su "Il Travaso" di Guasta. Negli anni Cinquanta collabora anche con il "Corriere dei Piccoli" con un suo personaggio, lo sceriffo Botticella, in brevi avventure con testo in rima. Diventato un vignettista affermato, Morosetti si convince della necessità di un'agenzia che rappresenti gli umoristi italiani. Dà vita così alla Disegnatori Riuniti, che opera con successo per oltre cinquant’anni, rappresentando tanti validi artisti. La Disegnatori Riuniti nasce negli anni del boom anche per le vignette umoristiche. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta non c’è infatti testata, che si tratti di un quotidiano, un settimanale, un mensile, di cultura, di informazione o di intrattenimento, che non dedichi uno spazio alle vignette. È un tipo di comicità comprensibile a tutti perché spesso imperniata sulla quotidianità: il capo ufficio insopportabile, la suocera onnipresente, i bisticci tra moglie e marito sono temi ricorrenti, anche se non mancano digressioni in epoche passate o situazioni decisamente meno comuni, come le innumerevoli vignette dedicate ai naufraghi. Si tratta di uno stile di disegno umoristico italiano che ha saputo raccontare, con il sorriso sulle labbra, i molteplici aspetti dell’umano vivere. Non c’è vena polemica o mancanza di rispetto; la forza di questo stile risiede nella capacità di trovare il lato divertente delle cose, offrendoci di vederle da un’angolazione differente. Dalla "Settimana Enigmistica" a "Topolino", da "Epoca" a "Grazia", dai "Gialli Mondadori" a "Famiglia Cristiana", la vignetta umoristica per decenni si impone come una presenza costante nel mondo dell’editoria. Dagli anni Ottanta gli spazi per l’umorismo disegnato iniziano a ridursi, complice il sempre maggiore interesse per la televisione e, in seguito, per le nuove tecnologie. L’umorismo “di costume”, da non confondere con quello satirico (anche se diversi autori si sono espressi nelle due forme), resiste ancora saldamente solo nelle riviste enigmistiche, mentre in ogni altro tipo di pubblicazione è ormai praticamente scomparso, la cara vecchia vignetta umoristica dimenticata. Tra gli artisti che hanno fatto parte dell’agenzia alcuni hanno dedicato tutta la vita al disegno umoristico, altri sono passati ad altri campi dell’espressione artistica come il fumetto, altri ancora hanno intrapreso altre strade, mettendo comunque a frutto le proprie doti creative. Qualcuno ha disegnato per una vita, magari di notte, mantenendo nel contempo un altro lavoro che garantisse uno stipendio sicuro. Qualcun altro ha abbandonato una promettente carriera per dedicarsi al disegno umoristico. Vite diverse, storie e percorsi diversi, con in comune una grande inclinazione all’umorismo e la necessità di esprimersi con il disegno. Storie che verranno raccontate all’interno della mostra “Scusate se rido!”, con l’esposizione delle più belle vignette originali degli artisti della Disegnatori Riuniti, accompagnati da brevi note biografiche. In mostra troveranno spazio le opere di Cassio Morosetti, Gino Barberis, Roberto Casale, Mario Bortolato, Antonio Botter, Adriano Carnevali, Giuseppe Coco, Cesare Bruni, Franco Castellano, Giuseppe Moccia, Ernesto Cattoni, Giorgio Cavallo, Danilo Aquisti, Rino D’Anna, Francesco Putzolu, Guido De Maria, Adriano di Pasquale, Vittorio Galetto, Delfino Galetto, Vittorio Grimandi, Gianni Isidori, Alfredo Malagola, Umberto Mannu, Marzio Lucchesi, Gaspare Morgione, Bruno Prosdocimi, Sergio Toppi, Vittorio Vighi, Giuseppe Zatta. Un omaggio ad artisti che hanno lasciato la loro impronta nel mezzo secolo della rinascita italiana e... cinque minuti d'intervallo dallo stress della vita quotidiana. La mostra è realizzata grazie al prezioso impegno di Francesco Botter e Cristoforo Moretti. Inaugurazione ufficiale sabato 17 giugno alle ore 16:30 alla presenza degli autori che facevano parte dell’agenzia.

Il disegnatore Cassio Morosetti inizia la sua carriera di vignettista quasi per caso, dopo avere trascorso sette anni in Africa come militare, di cui quattro di prigionia. Ritornato in Italia e trasferitosi a Milano, lavora per alcuni anni alla stazione di meteorologia di Linate, poi scopre la vocazione al disegno umoristico, esordendo con alcune vignette pubblicate dalla "Settimana Enigmistica". Pubblica sul "Candido" di Guareschi e su "Il Travaso" di Guasta. Negli anni Cinquanta collabora anche con il "Corriere dei Piccoli" con un suo personaggio, lo sceriffo Botticella, in brevi avventure con testo in rima. Diventato un vignettista affermato, Morosetti si convince della necessità di un'agenzia che rappresenti gli umoristi italiani. Dà vita così alla Disegnatori Riuniti, che opera con successo per oltre cinquant’anni, rappresentando tanti validi artisti. La Disegnatori Riuniti nasce negli anni del boom anche per le vignette umoristiche. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta non c’è infatti testata, che si tratti di un quotidiano, un settimanale, un mensile, di cultura, di informazione o di intrattenimento, che non dedichi uno spazio alle vignette. È un tipo di comicità comprensibile a tutti perché spesso imperniata sulla quotidianità: il capo ufficio insopportabile, la suocera onnipresente, i bisticci tra moglie e marito sono temi ricorrenti, anche se non mancano digressioni in epoche passate o situazioni decisamente meno comuni, come le innumerevoli vignette dedicate ai naufraghi. Si tratta di uno stile di disegno umoristico italiano che ha saputo raccontare, con il sorriso sulle labbra, i molteplici aspetti dell’umano vivere. Non c’è vena polemica o mancanza di rispetto; la forza di questo stile risiede nella capacità di trovare il lato divertente delle cose, offrendoci di vederle da un’angolazione differente. Dalla "Settimana Enigmistica" a "Topolino", da "Epoca" a "Grazia", dai "Gialli Mondadori" a "Famiglia Cristiana", la vignetta umoristica per decenni si impone come una presenza costante nel mondo dell’editoria. Dagli anni Ottanta gli spazi per l’umorismo disegnato iniziano a ridursi, complice il sempre maggiore interesse per la televisione e, in seguito, per le nuove tecnologie. L’umorismo “di costume”, da non confondere con quello satirico (anche se diversi autori si sono espressi nelle due forme), resiste ancora saldamente solo nelle riviste enigmistiche, mentre in ogni altro tipo di pubblicazione è ormai praticamente scomparso, la cara vecchia vignetta umoristica dimenticata. Tra gli artisti che hanno fatto parte dell’agenzia alcuni hanno dedicato tutta la vita al disegno umoristico, altri sono passati ad altri campi dell’espressione artistica come il fumetto, altri ancora hanno intrapreso altre strade, mettendo comunque a frutto le proprie doti creative.

Qualcuno ha disegnato per una vita, magari di notte, mantenendo nel contempo un altro lavoro che garantisse uno stipendio sicuro. Qualcun altro ha abbandonato una promettente carriera per dedicarsi al disegno umoristico. Vite diverse, storie e percorsi diversi, con in comune una grande inclinazione all’umorismo e la necessità di esprimersi con il disegno. Storie che verranno raccontate all’interno della mostra “Scusate se rido!”, con l’esposizione delle più belle vignette originali degli artisti della Disegnatori Riuniti, accompagnati da brevi note biografiche. In mostra troveranno spazio le opere di Cassio Morosetti, Gino Barberis, Roberto Casale, Mario Bortolato, Antonio Botter, Adriano Carnevali, Giuseppe Coco, Cesare Bruni, Franco Castellano, Giuseppe Moccia, Ernesto Cattoni, Giorgio Cavallo, Danilo Aquisti, Rino D’Anna, Francesco Putzolu, Guido De Maria, Adriano di Pasquale, Vittorio Galetto, Delfino Galetto, Vittorio Grimandi, Gianni Isidori, Alfredo Malagola, Umberto Mannu, Marzio Lucchesi, Gaspare Morgione, Bruno Prosdocimi, Sergio Toppi, Vittorio Vighi, Giuseppe Zatta. Un omaggio ad artisti che hanno lasciato la loro impronta nel mezzo secolo della rinascita italiana e... cinque minuti d'intervallo dallo stress della vita quotidiana. La mostra è realizzata grazie al prezioso impegno di Francesco Botter e Cristoforo Moretti. Inaugurazione ufficiale sabato 17 giugno alle ore 16:30 alla presenza degli autori che facevano parte dell’agenzia.

Ingresso libero

Inaugurazione ufficiale sabato 17 giugno alle ore 16:30 alla presenza degli autori che facevano parte dell’agenzia.